Lo Strabismo

Lo strabismo è l'incapacità di mantenere paralleli gli assi visivi, ovvero gli assi di entrambi gli occhi, in modo che questi guardino il medesimo punto e non mirino in direzioni differenti. È una malattia piuttosto frequente, ma per fortuna non difficile da curare; ne esistono di due forme, una evidente (eterotropia) e una solo latente (eteroforia).

Nel primo caso gli occhi guardano sempre in direzioni diverse: la deviazione degli assi visivi può essere unilaterale, alternante, periodica. L'asse deviato può divergere (extropia) convergere (esotropia), elevarsi (ipertropia), abbassarsi (ipotropia= rispetto all'altro asse.

Nel secondo tipo di strabismo il problema si palesa solo in alcuni movimenti degli occhi.

In genere lo strabismo è presente fin dalla nascita o si manifesta entro i primi mesi di vita, ma non è escluso (anche se l'eventualità è più rara) che possa sopraggiungere più avanti negli anni. Tra le cause vi può essere un difetto dei muscoli che comandano il movimento dell'occhio, oppure un difetto della loro innervazione, o ancora problemi cerebrali che non permettono la coordinazione.
Una certa gorma di strabismo può essere presente anche nei bambini con un'accentuata ipermetropia, che comporta un maggiore sforzo per mettere a fuoco gli ogetti vicini.

Lo strabismo si cura in diversi modi: in alcuni casi può essere sufficiente ricorrere a specifici esercizi che aiutino il cervello a usare l'occhio meno efficiente. Nei bambini, se la causa è l'ipermetropia, basta correggerla con occhiali per alcuni mesi.
Nel caso in cui siano presenti danni muscolari si può ricorrere alla chirurgia. Ma questi interventi, fortunatamente, oggi sono sempre meno necessari, almeno in Italia e nei paesi sviluppati, perché, grazie ai servizi di diagnosi sui neonati e in età scolare, lo strabismo viene quasi sempre trattato e corretto per tempo, quando metodi non cruenti sono più che sufficienti.

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